Lampi e fanciulle

Non volevo come risposta il semplice titolo del film, era ovvio no?

“Zoran il mio nipote scemo”, piccola perla recente della cinematografia italiana, ha fatto parlare abbastanza, anche per il premio vinto al Festival di Venezia. Il mio consiglio è di guardarlo e basta, anche se l’inizio vi sembrerà “diverso”, e vedrete che alla fine è uno spaccato di vite comuni pieno di poesia, quella autentica che commuove persino me.
Veniamo ai due “autentici capolavori” che hanno permesso al giovane Zoran, sloveno di nascita, di diventare padrone dell’italico idioma. Bene, fermo restando che qualcuno li ha effettivamente indovinati, e riceverà il premio pattuito, sappiate che essi non sono mai stati scritti.

“Lampi sull’Isonzo” di Giulio Previati e “Lacrime di fanciulla” di Enrico Cosulich, di cui in rete trovate addirittura le copertine, non esistono di fatto. Qualcuno potrebbe addirittura scriverli, e secondo me più di qualche copia la venderebbe sicuro!

Citazione d’obbligo dal film: se sei mona e credi in Dio, crederai nel Dio dei mona!

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